Il giorno dei Bei Propositi si avvicina.
L’anno prossimo sarò più buono, andrò in palestra, smetterò di fumare o di bere, finirò quel lavoro che ho iniziato mesi fa, darò più attenzione alle persone che ho trascurato, mi impegnerò di più a casa e nel lavoro, starò più tempo con i miei figli, farò il bravo con mamma e papà, prenderò voti migliori a scuola…
Mi chiedo, cos’abbia di speciale il 31 dicembre rispetto a tutti gli altri giorni dell’anno? Cosa ci sarà mai di diverso tra l’alba del 1 Gennaio e l’alba di un qualsiasi nuovo giorno? A parte che il 31 Dicembre di quest’anno durerà un secondo in più rispetto ai giorni precedenti (non preoccupatevi, nulla di strano, ma ci sono periodi in cui la rotazione terrestre ogni tanto rallenta di qualche millesimo di secondo ogni giorno, succede, e quindi bisogna riallineare gli orologi… atomici). Ma, a parte questo aspetto prettamente scientifico, non c’è nulla di speciale.
Ogni mattina che ti desti dal sonno notturno e apri gli occhi al nuovo giorno, anch’esso è un momento di grande opportunità per pianificare nuovi propositi, ma soprattutto… realizzare o completare quelli precedenti!!!
Ma poi, ogni giorno, capita sempre qualcosa… ma cosa?
Quello che ti succede ogni giorno non è quello che veramente è successo, ma solo quello che tu sei certo sia successo. Peccato però che sia solo la Tua di certezza!
Quello che ti posso dire io… con certezza… è che l’evento accaduto è un’opportunità per te di conoscere maggiormente chi sei. Ascoltati e prova a dire a te stesso chi è una persona che reagisce/si emoziona in questo modo quando accade un certo tipo di evento.
Ti piace? Ti fa sentire a tuo agio? Il tuo corpo si sente comodo?
Ti chiedo solo una cosa: non dire se sia giusto o sbagliato. La giustizia in questo caso metterebbe solo un’inutile etichetta e, sicuramente, non fornirebbe alcuna risposta utile alle tre precedenti domande.
Se le risposte sono positive sii fiero di ciò che sei, altrimenti fai qualcosa, a te. E’ l’unica cosa che puoi fare. Se non sai come, il gesto più importante è regalarti l’opportunità di chiedere aiuto. Rivedi il tuo modo di pensare. In fin dei conti è quello, il tuo pensiero, che ha generato la tua emozione e, eventualmente, la conseguente reazione. Qualche riga fa hai appena risposto che non ti è piaciuto, quindi…
Quando guardi lo spettacolo di un comico e ti metti a ridere, non è il comico o la battuta che ti ha fatto ridere, ma il modo in cui tu hai scelto di reagire, perché la battuta ha fatto emergere qualcosa, di tuo, che esiste già in te, sensibile a quella frase. Ma se ti guardi intorno, molto probabilmente, nello stesso teatro, qualcuno non sta ridendo, a causa delle sue più disparate caratteristiche. Se sei partecipe di un evento che ritieni sia una tragedia o comunque un problema, per te, sta a te poi scegliere, prima di tutto se sia veramente qualcosa di negativo oppure no, e poi quanto tempo e in che condizioni viverti la sofferenza.
Il vero problema però non è il problema in sé, ma il modo in cui tu reagisci al problema.
Il dolore è realtà, la sofferenza è una scelta.
Anzi, è proprio il modo in cui reagirai al dolore che ti potrà far rispondere alla tre domande precedenti e, eventualmente, “riprogrammarti” in modo che tu ti piaccia di più. Una frase che ormai è impressa nel web (dicono sia di Einstein) recita più o meno così: “La follia è fare (e pensare n.d.a.) sempre le stesse cose, sperando in risultati diversi”.
Quindi ogni giorno che apri gli occhi la mattina, scegli il “programma” migliore per te per viverti qualsiasi cosa farà parte della tua giornata.
Non cercare la felicità in ciò che accade, cercala in ciò che sei!
Per tornare ora al discorso d’apertura, ogni anno, il suo ultimo giorno, è tradizione rompere piatti, cocci, lanciare via oggetti di poco valore, o altre usanze, tutte come segno per cacciare i vecchi problemi e aprire le braccia alla speranza che l’anno successivo sia “migliore”.
Mi chiedo, possibile che l’anno trascorso, sia stato tempestato fondamentalmente di soli problemi? Di soli drammi da scacciare e nessun evento da festeggiare e, soprattutto,… da ringraziare?
Possibile che non ci sia stato nulla degno di considerazione che possa essere accaduto e che meriti anch’esso un piacevole Gesto Tradizionale da esprimere annualmente?
In conclusione vi racconto una divertente frase che lessi in un vecchio fumetto:
“Oggi appendo questo poster in cui c’è scritto – Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi – e il fumetto si conclude – Bene, comincerò da domani!” 🙂
Domani inizia la giornata dicendo: “Mi Amo”, e alla sera, prima di dormire, dirai’: “Grazie”, a prescindere da come sia andata la giornata.
Auguro a te un Buon Nuovo Domani.
E venne il giorno dei Bei Propositi.

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